Lo slalom fra crepe e voragini nelle strade groviera non
sempre riesce bene. Basta un attimo per farsi male e il Comune non è poi così
pronto a risarcire i danni. La storia di una signora che ha rimediato una
brutta frattura
“Bisogna stare attenti a dove si mettono i piedi”. Come una
mamma premurosa? Non esattamente. Più con lo stile dell’insegnante che muove un
rimprovero al giovane poco accorto. Così il Comune di Torino ha risposto alla
signora, forse una delle tante, che l’anno scorso è caduta mentre stava raggiungendo
l’auto parcheggiata in via Ceresole e ha sbattuto la faccia al suolo, tutto per non
aver visto una buca colma d’acqua in un giorno di pioggia. Per Luisa (il nome è
di fantasia) triplice frattura alla mano e al polso e la rottura della protesi
ai denti ma nessun risarcimento perché quando ci si sposta in città è opportuno
tenere gli occhi bene aperti e memorizzare i vari dislivelli e le voragini che
caratterizzano le strade groviera.

“Insomma al danno si aggiunge la beffa – commenta la donna
che ancora oggi porta con sé le evidenti conseguenze di quel brutto volo: la
frattura al polso si è saldata male e la mano è rimasta gonfia. Al San Giovanni
Bosco le hanno messo il gesso e il tutore per trenta giorni a cui poi se ne sono aggiunti altri venti in
seguito a una serie di complicanze. E così, per quasi due mesi, Luisa si è
dovuta rassegnare ad affrontare la quotidianità con una mano sola e poco importa
che quella fosse la destra.
“Al Comune ho fatto mandare una lettera da un avvocato. A testimoniare
l’accaduto c’erano le foto scattate sul posto e tutta la documentazione medica.
Insufficienti a quanto pare, secondo l’amministrazione che non ha individuato i
presupposti per il risarcimento – continua Luisa che fatica a trovare le parole
per descrivere la propria indignazione -. Mi hanno risposto che è fondamentale avere
la giusta conoscenza del luogo in cui si vive per non mettere male i piedi mentre
si cammina ”. Forse a Luisa quella buca era sfuggita perché non abita qui e in
via Verres viene a trovare la mamma anziana.
Ma questo non è che uno dei tanti casi di persone che ogni
giorno finiscono a gambe all’aria in città, senza avere alcuna colpa. Come evitare allora ulteriori
incidenti? Magari mappando le crepe e le voragini presenti lungo le strade
colabrodo. Ai torinesi il compito di fare le segnalazioni, al Comune quello di
raccoglierle tutte, magari per realizzare una app scaricabile sugli smartphone.
Scherzi a parte, basterebbe un po’ più di manutenzione per non mettere a
rischio l’incolumità dei cittadini, soprattutto quelli meno giovani, spesso
vittime di brutte cadute quando l’asfalto è letteralmente a pezzi.
Foto di Angelo Martino
Nessun commento:
Posta un commento